Oggi facciamo chiarezza su uno dei punti fondamentali del funzionamento dell’impianto fotovoltaico: lo Scambio Sul Posto (SSP).
Le domande più frequenti a cui rispondiamo sono: cos’è lo scambio sul posto? Quali sono i suoi vantaggi e quali gli svantaggi? Come si concilia con la detrazione fiscale?
Qui di seguito risposte chiare ad ogni vostra domanda.
Definizione: lo Scambio Sul Posto (SSP), disciplinato dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas, è una particolare modalità di valorizzazione dell’energia elettrica che consente, al proprietario di un impianto, di immettere (o “vendere”) in rete l’energia elettrica prodotta in eccesso dal suo impianto fotovoltaico.
Due punti fondamentali:
1) Lo scambio sul posto prevede un contributo che viene calcolato in maniera abbastanza complessa sulla base di diversi parametri, che variano nel tempo come variano i prezzi dell’energia sul mercato elettrico. Per questo motivo è difficile quantificare esattamente a priori l’entità del contributo. Questo varia da caso a caso e dipende, oltre che dai prezzi correnti di mercato, dalle quantità effettive di energia immessa e prelevata nella rete.
2) Lo Scambio Sul Posto non è un “incentivo”. Gli incentivi sono terminati a Luglio 2013. Lo Scambio Sul Posto continua ed è tranquillamente cumulabile con la detrazione fiscale. Cioè oggi, per gli impianti domestici, è possibile installare il fotovoltaico usufruendo sia dello SSP che della detrazione fiscale al 50%. Queste due forme di agevolazione, insieme alla diminuzione dei prezzi di acquisto di un impianto fotovoltaico (oggi costa un terzo rispetto agli anni in cui c’erano gli incentivi dei Conti Energia), sono tranquillamente equiparabili agli incentivi di un tempo, anzi possiamo tranquillamente dire che fare il fotovoltaico oggi è ancora più conveniente rispetto al passato.
Funzionamento: quando l’impianto fotovoltaico produce energia grazie al sole, l’energia prodotta ha due possibili destinazioni: o viene direttamente autoconsumata nel momento stesso della produzione, oppure viene immessa in rete e conteggiata dal contatore di scambio. Se l’impianto fotovoltaico è dotato di un sistema di accumulo, allora l’energia ha una terza via ossia l’accumulo in batterie.
Quando l’impianto fotovoltaico non produce (per esempio durante una giornata buia o di pioggia), l’energia necessaria viene prelevata dalla rete elettrica e viene pagata normalmente attraverso le usuali bollette elettriche. Se l’impianto fotovoltaico è dotato di un sistema di stoccaggio, l’utente preleva in maniera prioritaria dalle batterie e solo quando queste sono scariche, preleverà dalla rete pagando in bolletta l’energia prelevata. Dunque abbiamo: da un lato l’energia immessa, dall’altro lato l’energia prelevata e sono questi due dati che determineranno il contributo dello scambio sul posto.
Possiamo dire che lo SSP è un rimborso, un contributo che ripaga l’utente per l’energia che ha immesso in rete. La forma della remunerazione non è la sola “vendita” dell’energia, ma è la vendita dell’energia più il rimborso di parte dei servizi di rete: distribuzione, dispacciamento, misura, ed alcuni oneri generali di sistema. Ovviamente non vengono rimborsate le imposte. Ciò significa che è un risparmio in bolletta a tutti gli effetti.
Oltre a questo c’è l’eventuale pagamento delle eccedenze. Queste si hanno se, alla fine dell’anno solare, il totale dell’energia immessa è maggiore del totale dell’energia prelevata. Se, a seguito del conguaglio di fine anno, risultano delle eccedenze, queste vengono pagate e trattate ai fini fiscali come se fossero una vendita di energia. Il prezzo di vendita è il prezzo di mercato medio dell’anno precedente.
Ora che le idee sullo SSP sono più chiare siete pronti a valutare la convenienza di installare l’impianto fotovoltaico T-Green sul tetto della vostra casa e iniziare a risparmiare sin da subito.
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